CONCORSO PER LA FONTANA DEI POPOLI NEL COMUNE DI FONTE NUOVA (RM)
2009Primo premio
Ruggero Lenci (capogruppo)
Chiara Luchino
Valeria Cametti
Marco Proietti, Matteo di Berardino (collab.)
Il presente progetto
per una “Fontana dei Popoli” risponde alle richieste del bando di concorso
del Comune di Fonte Nuova lì dove all’art. 2 emerge con chiarezza
l’obiettivo prefissato consistente in “…un elemento artistico monumentale
qualificante uno spazio urbano centrale rappresentato da una fontana che
rimandi al tema della pace tra i popoli e dell’importanza dell’elemento
acqua, quale elemento fondante della Città di Fonte Nuova.”
Sempre allo stesso
articolo 2 del bando di concorso si legge la frase qui di seguito riportata,
dalla quale si evince che parte integrante dell’idea è la scelta
dell’area sulla quale la fontana dovrà essere ubicata: “L’idea di
progetto della fontana dovrà prefigurare anche una soluzione urbanistica
e architettonica in grado di esprimere una localizzazione tesa a conferire
all’area scelta una forte identità e riconoscibilità urbana.”
Pertanto solo
a seguito di un approfondito studio e analisi della realtà urbana
e territoriale del Comune di Fonte Nuova e dei progetti di sviluppo viabilistico
programmati è possibile proporre un’ipotesi di ubicazione urbanistica
realmente significativa sulla quale ideare il progetto della Fontana dei
Popoli.
Da tale attività
analitica sono emerse tre aree significative che, per ordine d’importanza,
sono:
1. la nuova rotatoria
di progetto sull’attuale via Nomentana che la collega alla programmata
Nomentana bis;
2. la nuova rotatoria
programmata sull’attuale via Nomentana in posizione di via Tor Sant’Antonio
all’ingresso al centro abitato con provenienza da Roma;
3. il nuovo svincolo
stradale programmato sulla Nomentana bis.
L’area prescelta
è la rotatoria di progetto tra la via Nomentana e la Nomentana bis
Analisi dell’area
di progetto
L’area di progetto,
individuata in modo prioritario, consiste nella rotatoria stradale avente
raggio interno di 15 metri, diametro 30 metri e superficie di 706 mq. Tale
rotatoria ha luogo in un invaso di grandi dimensioni, con diametro di circa
60 metri inclusi i marciapiedi. Le differenze altimetriche presenti al
perimetro della rotatoria (anche in quella di via di Tor San Lorenzo) non
sono tali da inficiare la realizzazione del progetto o di snaturarne i
caratteri. Per quanto riguarda la terza area (lo svincolo sulla via Nomentana
bis) anch’essa, a fronte di semplici adattamenti, non presenterebbe alcuna
problematica realizzativa o ambientale.
La notevole estensione
dell’area circolare, di oltre 700 mq, è tale da suggerire che la
stessa possa essere resa praticabile, ovvero attraversabile da un percorso
pedonale. Ciò diventa in particolar modo significativo nella prima
ubicazione proposta, così da trasformare l’intero settore urbano
interessato in uno spazio pubblico, una piazza permeabile e accogliente
per i cittadini di Fonte Nuova. Ne consegue la necessità di includere
nel progetto un attraversamento, consistente in un doppio attraversamento
stradale con strisce pedonali e un passaggio transitabile pavimentato,
al fine poter realizzare quanto sopra. Va da se che tale attraversamento,
e pertanto la posizione e la direzione della parte pavimentata praticabile,
deve rispondere a criteri quali:
- la sicurezza
stradale;
- l’esigenza
di collegamento tra i marciapiedi del lato il cui allungamento e discontinuità
(che sull’asse stradale si verifica per opera della rotatoria) risulta
essere maggiormente penalizzato;
- la corretta
ubicazione ed esposizione della fontana in funzione della sua desiderata
visibilità e dell’interazione tra gli spazi pubblici e il nuovo
complesso artistico-scultoreo-monumentale.
Esaminando l’area
n. 1 si può constatare come questo obiettivo sia stato raggiunto
andando a creare, con il progetto proposto, una continuità pedonale
con il marciapiede ubicato sul versante nord della via Nomentana.
Ubicazione della
parte in elevazione della Fontana dei Popoli nell’area prescelta
A seguito della
scelta dell’area, è necessario quindi effettuare alcune considerazioni
circa la giusta collocazione degli elementi caratterizzanti la fontana
all’interno della stessa.
In primo luogo
si ritiene che il ruolo monumentale di un’opera artistica a carattere scultoreo
sia quello di sottolineare una meta. Questo concetto ben si combina con
l’idea di lasciare sul fronte di tale “meta” una generosa superficie.
Ma quale deve
essere il fronte della fontana?
Si ritiene che
questo possa essere stabilito dall’asse della nuova via Nomentana bis.
Ne consegue che
la parte scultorea della fontana non dovrà essere ubicata in posizione
centrale nella rotatoria, cosa che oltretutto la renderebbe indifferente
alla nuova complessità urbana, ma decentrata rispetto ad essa.
Criteri di sicurezza
della circolazione stradale in relazione alla visibilità
Sia nella prima
che nella seconda ubicazione proposta, il posizionamento decentrato della
struttura monumentale risulta essere particolarmente idonea in quanto non
di ostacolo alla visibilità della circolazione stradale delle tre
arterie principali.
Tale posizione
non va infatti a interrompere la continuità visiva dell’attuale
via Nomentana che altrimenti risulterebbe visivamente bloccata nel suo
fluire.
Inoltre, nella
prima ubicazione proposta, essa risulta idonea a fungere da figura rappresentativa
urbana di fondale rispetto alla provenienza dalla Nomentana bis. Arrivando
da qui a Fonte Nuova sarebbe visibile frontalmente la fontana e ai due
lati i tratti est ed ovest della via Nomentana.
Sintesi delle
scelte funzionali
La domanda è
la seguente: quanto sopra esposto può essere sintetizzato in un
progetto in grado di risolvere tutti gli aspetti menzionati?
Se il collegamento
pedonale tra i marciapiedi della via Nomentana e il monumento devono essere
ubicati sulla stessa parte dell’area, come risolvere tale dualità.
Da qui nasce
l’idea di un gruppo scultoreo che genera una serie di archi sotto i quali
poter transitare pedonalmente. Saranno gli archi stessi a costituire le
fonti dalle quali sgorgherà l’acqua.
Tali archi possono
essere un incontro tra due mezzi archi, che non necessariamente vanno a
conformare un arco concluso, ma due elementi arcuati che si incontrano.
I Popoli
Per quanto riguarda
il messaggio simbolico-culturale che la “Fontana dei Popoli” deve veicolare,
in particolare in un comune con un nome così evocativo come quello
di Fonte Nuova nel quale è presente l’idea dell’acqua di sorgente,
si è pensato che questo possa essere espresso dall’idea di due mani
che si incontrano, di dieci dita che si intrecciano.
Il progetto pertanto
affida l’espressione di questa idea al simbolismo insito nelle delle mani
degli esseri umani, non importa da quale popolazione essi provengano.
Le mani sono connesse, le dita intrecciate diventano delle ali che generano una serie di archi, un’archi-tettura concepita da un gesto umano, una mano aperta che genera una casa aperta, una serie di cinque archi che vanno dai pollici ai mignoli, passando per gli indici, i medi e gli anulari.
Darsi la mano, dare una mano, è un momento carico di umanità che ben veicola l’abbraccio tra i popoli.
L’acqua
Senza acqua una
fontana non potrebbe essere tale. Nella storia dell’arte non vi sono esempi
noti di opere nelle quali l’acqua esce dalle dita di una mano. Vi è
però un celebre esempio di dita che diventano rami e foglie, l’Apollo
e Dafne di Gianlorenzo Bernini. In quel caso dalle dita germoglia la vita
vegetale, nel nostro caso nasce l’acqua che, con la sua musicalità,
è la culla della vita.
La vasca d’acqua
a forma di mezza luna potrebbe contenere dei pesci rossi.
Aspetti compositivi
La Fontana dei
Popoli è composta da un gruppo monumentale nel quale sono rappresentate
le cinque dita di due mani. Queste, dal lato maggiore della rotonda fuoriescono
dal terreno, mentre da quello minore emergono da uno specchio d’acqua.
Le dita si uniscono tra loro formando cinque coppie corrispondenti, intrecciate
a formare cinque archi: più bassi e stretti per il pollice e il
mignolo, più alti e ampi per l’indice, il medio e l’anulare.
Dalla punta cava
delle falangette di ciascun dito sgorga l’acqua della fontana.
L’acqua cade
quindi sui dorsi delle dita corrispondenti.
Un percorso pedonale
taglia la rotonda e rende accessibile la fontana stessa facendola vivere
del transito dei pedoni che passeggiano sul marciapiede nord dell’attuale
via Nomentana. I pedoni, per non percorrere per intero metà circonferenza
del marciapiede esterno alla rotonda, sono invitati ad accorciare il percorso
passando prima sulle strisce pedonali, poi sotto gli archi della fontana,
poi ancora sulle strisce pedonali.
Inoltre la fontana
potrebbe diventare un luogo dello stare, d’incontro, ove celebrare un evento
“in buone mani”, tra le sue dita avvolgenti e protettive, circondati dal
rumore dell’acqua.
La scelta di
dotare la rotonda di una parte cospicua di superficie a verde, la metà
dell’area, deriva dalla volontà di celebrare anche l’elemento naturalistico
che simboleggia il territorio non urbanizzato del Comune di Fonte Nuova.
Disattendere tale aspetto significherebbe dar luogo a una circonferenza
di quasi 60 metri di diametro (inclusa la strada e il marciapiede dell’anello
esterno) interamente impermeabile, pavimentata o asfaltata, e ciò
non sarebbe né corretto né sostenibile da un punto di vista
ambientale.
L’effetto sarà
quello di percepire due situazioni diverse: le dita di una mano che escono
dal verde; le dita dell’altra mano che escono dall’acqua. Inoltre, dato
che la rotonda è circondata dall’acqua, sarà come stare su
un’isola.
Opere edili
La fontana si
realizza per mezzo di lastre fuse in bronzo.
Ogni elemento
corrispondente a un “dito” verrà saldato nell’officina artistica
che realizzerà l’opera, presso la quale verrà assemblata
l’intera scultura, quindi smontata nelle sue dieci componenti e trasportata
sul sito per il suo assemblaggio.
Le dieci dita
verranno fissate ai ferri di chiamata di una piastra continua di fondazione
in calcestruzzo armato dello spessore di 40 cm. Quindi le stesse verranno
saldate a due a due nei punti di giunzione così da formare i cinque
archi.
Al loro interno
saranno collocati i tubi dell’impianto idraulico e alla base di ogni “dito”
vi sarà uno sportelletto a scomparsa per la manutenzione straordinaria.
L’acqua riempirà
una vaschetta ubicata sulla sommità interna di ogni “dito” e da
essa fuoriuscirà in modo distribuito su tutta la sua larghezza per
andare a cadere sul dorso del dito con il quale è intrecciato, e
da qui l’acqua scivolerà verso le vasche della fontana.
Tali superfici
di scivolo saranno munite di un minuscolo battente laterale che conterrà
l’acqua sui lati. Inoltre queste saranno rese più ruvide rispetto
al resto delle superfici in bronzo, così da dar luogo a una completa
distribuzione dell’acqua su di esse e a un suo saltellio.
Le superfici
pianeggianti della rotonda sono di tre tipologie:
- quella ubicata
sulla mezza luna minore, contenente unicamente acqua;
- quella ubicata
sulla mezza luna maggiore, contenente alternativamente acqua e superfici
a verde;
- quella ubicata
tra le due, contenente una pavimentazione in lastre di travertino.
-
In sintesi, le
opere edili possono sintetizzarsi in sei tipologie:
- movimenti di
terra e opere e fondazione;
- opere in bronzo;
- opere idrauliche;
- opere elettriche
e illuminotecniche;
- opere murarie:
vasche, pavimentazione, cordolo;
- opere a verde.
-
Movimenti di
terra e opere di fondazione
Il terreno della
rotonda verrà modellato con sottrazioni di terra per dar luogo allo
spazio necessario per gettare
- la fondazione
del cordolo perimetrale;
- la fondazione
della vasca perimetrale adiacente al cordolo;
- la fondazione
della vasca a forma di mezza luna;
- la fondazione
delle cinque vasche rettangolari;
- la fondazione
a piastra continua dello spessore per accogliere le dieci “dita”.
- Una soletta
armata per la pavimentazione esterna alla piastra.
L’area a verde
sarà totalmente permeabile e priva di fondazione.
Opere in bronzo
Esse consistono
in lastre fuse in fonderia e assemblate in situ.
Opere murarie:
vasche, pavimentazione, cordolo
Tali opere consistono
in:
rivestimento
delle vasche, previa loro impermeabilizzazione, con tessere-mosaico di
colore celeste pre-montate su retina in pvc;
pavimentazione
in lastre di travertino;
realizzazione
del volume inclinato a sezione triangolare conformante il cordolo perimetrale;
Realizzazione
della buca interrata contenente la pompa.
Opere idrauliche
Esse consistono
nella schematura di carico e scarico delle acque della fontana e nella
pompa idraulica necessaria al suo funzionamento.
Il carico delle
acque avviene tramite dieci tubazioni indipendenti che da terra, sotto
la pavimentazione, salgono in ciascuna delle dieci dita. Alla base di ciascun
dito vi sarà uno sportello a scomparsa, ovvero poco visibile, che
dà la possibilità di verificare le giunture ed eventualmente
effettuare nel tempo le eventuali sostituzioni dei tubi interni alle dita
che si dovessero rendere necessarie.
In sommità
delle dita si trova una vaschetta che si carica d’acqua e da questa trabocca
da un margine orizzontale.
Lo scarico delle
acque avviene nelle vasche. Ve ne sarà uno per ogni vaschetta rettangolare,
due per la vasca grande a mezza luna, due per la vasca perimetrale. Tale
acqua è rimessa in circolo.
Inoltre vi saranno
due scarichi lineari collegati in fogna ai confini tra la pavimentazione
e l’asfalto. E’ infine previsto un impianto di innaffiamento per l’area
a verde.
Opere elettriche
e illuminotecniche
Tali opere consistono
nell’impianto di illuminazione artistica delle “dita” della fontana. Inoltre
consistono nell’impianto di alimentazione della pompa idrica e dell’impianto
d’innaffiamento del verde.
Opere a verde
Oltre al manto
erboso il progetto prevede la messa a dimora di un cespuglio di un’essenza
a basso fusto (settore est) e di un’essenza molto snella e ad alto fusto
(settore est). Tale scelta di sole due essenze di cui una esile e una bassa
deriva dall’esigenza di non ridurre sia la visibilità della viabilità
che quella dell’opera monumentale.